Ipnosi e Sport
Pubblicato in data 08/05/2021

Nello sport come sappiamo bene, non è soltanto la componente fisica che conta, e questo vale anche negli sport di contatto.
Sempre di più si attribuisce grande importanza alla preparazione mentale dell’atleta, dando molta importanza a quest’ultima.
Sono molti gli ambiti in cui l’aspetto psicologico (mentale) gioca un ruolo a volte cruciale per gli atleti. Possiamo accennare al livello di prestazione, allo stato di flow l’autoefficacia, la visualizzazione e la gestione degli stati mentali e delle emozioni, in particolar modo quando parliamo di ansia da prestazione o traumi. L’ipnosi risulta essere una delle pratiche sempre più utilizzate per lavorare con gli sportivi, in quanto, in alcuni casi può essere più rapida nel dare i risultati attesi.
Alcuni cenni sull’ipnosi
Una definizione molto semplice che sgombra la mente da concetti strani può essere che “l’ipnosi è uno stato alternativo di coscienza”. Naturalmente alternativo rispetto al consueto stato di veglia.
Raggiungere lo stato ipnotico vuol dire “baipassare” la nostra capacità critica, ossia la nostra mente razionale che ci tiene in uno stato vigile.
Il cambiamento si raggiunge in vari step: se potessimo seguire con un elettroencefalogramma il processo di induzione ipnotica, nello stato di coscienza vedremmo registrare le “onde beta”, tipiche della veglia, le quali sarebbero sostituite poi dalle “onde alfa” quelle che caratterizzano lo stato di profondo rilassamento, fino al passaggio alle “onde theta”, molto più lente, caratteristiche dello “stato di trance”; è lo stato che precede il sogno.
Raggiunto lo stato ipnotico l’ipnotista inizia ad utilizzare un linguaggio “metaforico” che consente di parlare all’emisfero destro (quello creativo), che è diventato l'emisfero dominante, rispetto al sinistro (razionale).
Nello stato ipnotico l’ipnotista raggiunge la mente profonda del soggetto, alla quale fornisce delle suggestioni in modo che il soggetto possa generare cambiamenti significativi e funzionali allo scopo desiderato.
In questo stato il soggetto può accedere direttamente alle proprie risorse inconsce ed utilizzarle per operare cambiamenti.Lo scopo è quello di creare una sinergia tra mente conscia e mente inconscia attraverso una determinata strategia.
Questo consentirà al soggetto di avere una maggiore gestione del suo stato di equilibrio mente-corpo.
Come si impiega l’ipnosi nello sport
Attraverso strumenti diagnostici è stato osservato che in stato ipnotico le attività svolte dal soggetto non sono proprio virtuali come si può pensare.
Tutt’altro se una persona crede di correre (questo avviene nella sua mente), attiva le stesse connessioni neuronali che si attivano durante la reale attività della corsa.
Gli interventi dell’ipnosi nello sport per migliorare le prestazioni dell’atleta possono avere diverse finalità.
Si possono migliorare le pratiche di allenamento mentale per migliorare l’efficacia attraverso tecniche di visualizzazione rivivendo mentalmente la gara oppure per migliorare il gesto.
In questo modo si possono migliorare le capacità tecniche, la consapevolezza del corpo e la gestione emotiva.
Se pensiamo ad altre discipline possiamo comprendere come il rallentamento del battito cardiaco sia un valido aiuto per chi pratica apnea, oppure come può essere utile essere in grado di modificare la propria temperatura corporea durante competizioni che si svolgono in condizioni climatiche avverse, essere in grado di dissociarsi mentalmente dalla sensazione di fatica fisica e mentale in competizioni di resistenza o di lunga durata e come può essere importante potenziare la concentrazione, il focus, su uno specifico obiettivo, per tutti coloro che competono con un bersaglio (pallacanestro, golf, tiro a segno ecc.).
L’ipnosi però non aiuta soltanto ad aumentare le prestazioni lavorando sui punti di forza, ma anche agendo su particolari stati di ansia che rallentano o bloccano le prestazioni stesse.
Saper agire sulle variabili emotive per un atleta può essere l’elemento che fa veramente la differenza nelle competizioni, oppure ripristinare rapidamente lo stato di equilibrio dopo un trauma.
Alcune tecniche utilizzate
L'Ego strengthening di Hartland: è una tecnica che normalmente viene utilizzata per aumentare l’autoefficacia e autostima e per abbassare l’ansia;
la visualizzazione: con la tecnica di visualizzazione si può osservare ripetutamente il gesto atletico, rallentandolo per analizzarlo in ogni singolo dettaglio, per correggerne i difetti e ottimizzare l’esecuzione
l’immaginazione guidata: intuitivamente simile ma normalmente si usa per rappresentare scenari futuri positivi, come ad esempio la vittoria in una competizione. Sperimentare una vittoria predispone a vincere, distogliendo la mente da quelle componenti che possono portare ad ansia e stress e, conseguentemente, ridurre il livello della prestazione.
Presso il nostro studio le tecniche di ipnosi sono sviluppate integrandole con la PNL (Programmazione Neuro-Linguistica), questo consente, per le esperienze avute, di raggiungere e consolidare i risultati in maniera più rapida.
Oltre all’ipnosi, nel nostro studio stiamo utilizzando moltissimo un’altra tecnica, con la quale stiamo perfezionando il metodo “ComunicaMente”; è la “time-line”, attraverso la quale il soggetto raggiunge uno “stato di trance” dopodiché vengono utilizzate tecniche che richiamano i tre accessi rappresentazionali: visivo, auditivo e cinestesico. Normalmente si usa per depotenziare esperienze passate che interferiscono sul presente.