Voglio che tu vada in una trance così profonda che ti sembri di essere una mente senza corpo, che ti sembri che la tua mente galleggi nello spazio e che galleggi nel tempo. E voglio che tu scelga un momento nel passato in cui eri una bambina piccola piccola. E la mia voce ti accompagnerà. (Milton H. Erickson)
Pubblicato in data 30/11/2020
Con il termine Mindfulness si può definire un processo che coltiva la capacità di portare attenzione, consapevolezza e accettazione al momento attuale (Hanh, 1987).
Gli elementi della Mindfulness, sono quindi la consapevolezza e l'attenzione, con l'obiettivo di eliminare la sofferenza inutile, coltivando una comprensione e accettazione profonda di ciò che accade, attivando i propri stati mentali.
Mindfulness anticamente traduce il termine sanscrito “sati”. Sati, nella tradizione buddista, rappresenta un percorso per ridurre le sofferenze umane, connesse ad una erronea percezione di sé.
In occidente la pratica si è sviluppata grazie a Jon Kabat-Zinn, biologo e professore della School of Medicine dell’Università del Massachussets, il quale dal 1979, ha sviluppato un protocollo per introdurre la meditazione di consapevolezza come intervento in contesti clinici.
Kabat-Zinn, mette a punto il programma MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction ) e fonda la “Clinica dello stress” e “la medicina mente-corpo”, introducendo la mindfulness in contesti come gli ospedali, le cliniche e i centri sanitari e adattandola alle pratiche tradizionali.
Il protocollo Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) nasce come un programma d' intervento ideato per pazienti affetti da dolore cronico o malattie terminali ma successivamente è stato applicato con successo anche ad altre condizioni cliniche (fisiche e psicologiche).
Dalla Mindfulness Based Stress Reduction si è sviluppata successivamente la Mindfulness Based
La Mindfulness, per le sue caratteristiche strutturali, sembra essere molto adatta in ambiente scolastico, ossia in età evolutiva, dato che i ragazzi in quella fascia d’età, passano la maggior parte del loro tempo a scuola.
Un esempio è lo studio condotto dalla University of British Columbia inerente l’effetto dell’inserimento di alcune semplici pratiche di mindfulness e di esercizi volti a favorire lo sviluppo di abilità sociali ed emotive.
La Mindfulness, è risultata essere un buon strumento anche per la lotta ai disturbi alimentari e durante la gravidanza.
Studi condotti dalle neuroscienze, hanno dato dei risultati molto interessanti. Ad esempio uno dei principi su cui si basa tutto l’apparato concettuale della Mindfulness riguarda l’unione mente/corpo; tale rilevanza è basata sulla consapevolezza che il riconoscimento e la descrizione delle sensazioni e delle percezioni del corpo veicolano informazioni riguardo alla sfera cognitivo-emotiva.
Haselkamp in uno studio del 2012 conferma questa ipotesi e asserisce che questi cambiamenti nella connettività funzionale siano duraturi nel tempo. Dimostra infatti come praticanti con molti anni di meditazione siano caratterizzati da una maggiore connettività all’interno delle reti attenzionali e tra queste le regioni prefrontali mediali. Questi dati secondo Haselkamp causerebbero un maggior sviluppo nei praticanti mindfulness delle abilità cognitive, nel mantenere l’attenzione e nello svincolarsi dalle distrazioni.