Voglio che tu vada in una trance così profonda che ti sembri di essere una mente senza corpo, che ti sembri che la tua mente galleggi nello spazio e che galleggi nel tempo. E voglio che tu scelga un momento nel passato in cui eri una bambina piccola piccola. E la mia voce ti accompagnerà. (Milton H. Erickson)
Pubblicato in data 30/11/2020
La parola ha origine dal termine francese coche, carrozza o cocchio. Il termine anglosassone, invece, rinvia il coaching all'ambiente sportivo. Nel XIX secolo in Inghilterra gli studenti universitari, verso la fine del loro percorso, utilizzavano il termine coach per indicare i migliori tutor, dando loro titolo rispettoso e autorevole.
Negli Stati Uniti, il coach nasce per sviluppare e incrementare la prestazione sportiva ecreare uno spirito di gruppo per affrontare le varie competizioni.
Il coaching moderno nasce nella seconda metà degli anni '70 del Novecento dal californiano W. Timothy Gallwey, allenatore della squadra di tennis dell'Università di Harvard: "C’è sempre un gioco interiore in corso nella nostra mente, non importa in che altro gioco siamo impegnati. Il modo in cui lo affrontiamo è quello che spesso fa la differenza tra il nostro successo e il nostro fallimento" (Gallwey).
Oltre a Gallwey, un altro ex sportivo considerato uno dei padri del coaching è John H.D. Whitmore, ex pilota automobilistico, il quale si dedicò allo studio della Psicologia transpersonale e grazie alla collaborazione con Gallwey, importò il metodo di questi in Gran Bretagna diffondendolo anche in ambiti diversi da quello sportivo. John Whitmore è stato l'ideatore del modello G.R.O.W., uno dei più usati nel coaching, utile a definire gli obiettivi e a migliorare la performance.
Possiamo dire che il coaching è una relazione processuale fondata sulla scoperta e lo sviluppo delle potenzialità personali. Il metodo offre alla persona strumenti che gli permettono di elaborare e identificare i suoi obiettivi, rafforzando la propria efficacia e prestazione personali.
Il lavoro del Coach consiste prevalentemente nel far emergere le potenzialità latenti della persona e successivamente insegnargli ad usarle. Il coaching non può essere utilizzato come terapia sostitutiva in caso di patologie psichiche o legate a disturbi della personalità. I risultati del coaching non sono di tipo clinico, ma utili all'accrescimento personale, professionale, relazionale.
Il coaching si rivolge a persone che vogliano vivere con maggiore soddisfazione la loro vita e raggiungere i propri obiettivi, (genitori, adolescenti, imprenditori, manager, insegnanti, atleti ecc.), migliorando le loro performance. In altre parole è: “accompagnare la persona verso il massimo rendimento attraverso un processo autonomo di apprendimento”.
Aree d’intervento del coaching:
• Business coaching, si rivolge a liberi professionisti e imprenditori;
• Executive coaching, si rivolge a top manager ed executive;
• Corporate coaching, è diretto allo sviluppo dei manager;
• Career coaching, sostiene la persona ad affrontare scelte professionali;
• Team coaching, è diretto al miglioramento delle performance dei gruppi, nel raggiungimento di obiettivi comuni;
• Personal coaching, è rivolto a persone che desiderano lavorare sulle loro aree della vita privata e lavorativa;
• Life coaching, è per persone che desiderano migliorare alcune aree della propria vita privata.